Museo delle arti e delle Tradizioni Popolari
Nel Museo si possono ammirare diversi arnesi usati dalle più antiche, sagge ed esperte generazioni dell'abitato, come "u Paleméne", una vasca scavata nella pietra locale all'interno della quale veniva pigiata l'uva per il vino, oppure "u Muttille", risalente al 1700, e cioèun imbuto in legno, o ancora i telai del 1800 per la tessitura della lana, della tela e dei tappeti per casa.
Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari
L’antico Magazeno si trova nel punto più alto di Piano della Corte: composto da due piani, la parte a pian terreno è in pietra da taglio con due aperture ad arco, ognuna dà rispettivamente accesso ai due vani che compongono lo spazio interno. Al piano superiore, in mattoni con ben quattro aperture a tutto sesto, si giunge grazie ad una scala esterna. Gli archi sovrastano un ballatoio, sorretto da due archi inferiori, che valorizzano ed allo stesso tempo abbelliscono il complesso architettonico nella sua completezza. Attualmente al piano inferiore del Magazeno è presente il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Riccia. Questi, viene inaugurato nel Maggio del 1997 a seguito del lavoro, svolto dall'Associazione culturale "Tempo e Memoria", di ricerca e di restauro dei numerosi pezzi (più di 400) oggi presenti al piano terreno dell'antico "Magazeno", sito nell'antico borgo medievale di Piano della Corte.
Nel Museo si possono ammirare diversi arnesi usati dalle più antiche, sagge ed esperte generazioni dell'abitato, come "u Paleméne", una vasca scavata nella pietra locale all'interno della quale veniva pigiata l'uva per il vino, oppure "u Muttille", risalente al 1700, e cioèun imbuto in legno, o ancora i telai del 1800 per la tessitura della lana, della tela e dei tappeti per casa.
Negli ultimi tempi il Museo si è arricchito anche del primo aratro in legno, del 1700, di un abito da sposa contadino di fine '800, di una vestaglia da notte lavorata con telai degli inizi del '900, ma anche di strumenti musicali come trombe e tromboni, sempre della fine dell'800, di una bilancia da emporio con tutti gli annessi d'epoca per il sale degli inizi del '900.
"U Strizzoqul", nome quasi impossibile da pronunciare, era invece un gioco per i ragazzi che consisteva in uno scoppietto ad aria compressa in sambuco con colpi di canapa, e da apprezzare sicuramente tutti gli attrezzi per il calzolaio dei primi anni '20, con il "Manuale del Calzolaio" Uric del 1929, un paio di scarpe con chiodi, i famosi "centrelli" del 1920, una bascuglia per pesare i vitelli, una bottiglia di gassosa artigianale del 1930, un telegrafo del 1914, "a tremmaie", unità di misura per il grano con i relativi muzetti da 22 chilogrammi ciascuno, ed infine un mortaio del 1915 per la preparazione della polvere da sparo.
Presente nel Museo anche una delle finestre in legno dell'antica Torre Medievale.
Il Museo oggi viene gestito dalla Pro-Loco di Riccia.
Per informazioni rivolgersi ai seguenti numeri:
0874 - 716904
0874 - 716216
0874 - 716631